- Patrizia Gariffo
I miei sogni di bambina

Raccontarsi non è facile, perché parlare di sé presuppone che ci si debba conoscere così profondamente da essere in grado di spiegare chi si è agli altri. Io non mi sento di poter dire con certezza chi sono. Credo che questo non capiti solo a me, però.
Nell’attesa di scoprire chi sono, inizio a raccontarti i miei sogni di bambina, quando volevo diventare una giornalista. Nella mia casa a Corleone, in provincia di Palermo, sognavo anche in grande, speravo di dirigere una redazione. Un sogno comune a molti bambini ma, nel mio caso, c’era una piccola difficoltà: io ho l’atrofia muscolare spinale (SMA), malattia rara (che, poi, così rara non è, purtroppo) che comporta un bel po’ di limitazioni, dal “semplice” non camminare e non essere autonomi all’avere problemi respiratori e, a volte, difficoltà nella comunicazione orale. Io, però, il mio sogno l’ho realizzato.
Mi sono laureata in Lettere classiche con il massimo dei voti all'Università di Palermo, a 25 anni, e tre anni dopo ho preso il tesserino di giornalista pubblicista. Il mio sogno di bambina, quindi, si è avverato e non è stato semplice, come non lo è per chiunque voglia fare questo mestiere. Nessuno, com’era giusto, mi ha riservato un trattamento di “favore” per la mia condizione e io non l’avrei voluto, ma il mio obiettivo era quello, ci ho provato e l'ho raggiunto.
Oggi la scrittura è il mio mondo e non farei altro se non questo.
Questa è una parte di me, il resto lo scoprirò giorno dopo giorno…
“In tempi duri dobbiamo avere sogni duri, sogni reali, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno.”